GABUSSI - Dodici Ariette, per canto e pianoforte
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GABUSSI - Dodici Ariette, per canto e pianoforte

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VINCENZO GABUSSI - Dodici Ariette, per canto e pianoforte

Vincenzo Gabussi
Dodici Ariette for Voice and Piano
1826
Critical revision Emilio Sala
Score editing Alessandro Monga

Il 3 maggio 1827 Rossini scrive da Parigi a Giuditta Pasta, allora residente nella capitale inglese, una lettera di presentazione di “questo ammirevole giovane il cui ingegno e la cui personalità faranno onore a te e a tutti coloro che vorranno interessarsi a lui”. Vincenzo, originario di Bologna, era il fratello minore di Giuseppe Gabussi, padre della cantante Rita Gabussi e famoso patriota (come Carlo Pepoli, fuggì da Bologna dopo la rivolta del 1831). A Londra Vincenzo ebbe grande successo come maestro di canto e compositore di musica vocale da camera, tanto che Francesco Regli, nel suo famoso Dizionario biografico (1860), lo definì un 'nuovo Schubert' […] Le Dodici Ariette contribuirono a provvedimento non da poco per lanciare Gabussi a livello internazionale. […] Significativa è la presenza nelle Dodici Ariette di un testo come Guarda che bianca luna (n. 7) di Jacopo Vittorelli, giustamente descritto da Carlida Steffan come un “crocevia testuale” obbligato, affrontato da decine di compositori (era musicato non solo da Giovanni Battista Perucchini ma anche, tra gli altri, da Schubert, Donizetti e Verdi).

 

On 3 May 1827, Rossini wrote from Paris to Giuditta Pasta, who was at that time living in the English capital, a letter of introduction of behalf of “this admirable young man whose talent and personality will do credit to you and to all those willing to take an interest in him.” Vincenzo, a native of Bologna, was the younger brother of Giuseppe Gabussi, father of the singer Rita Gabussi and a famous patriot (like Carlo Pepoli, he fled from Bologna after the 1831 uprising). In London, Vincenzo had great success as a singing master and composer of vocal chamber music, so much so that Francesco Regli, in his famous Dizionario biografico (1860), described him as a ‘new Schubert’ […] The Dodici Ariette contributed in no small measure to launching Gabussi at an international level. […] Significant is the presence in the Dodici Ariette of a text such as Guarda che bianca luna (no. 7) by Jacopo Vittorelli, justly described by Carlida Steffan as an obligatory “textual crossroads”, tackled by dozens of composers (it was set to music not only by Giovanni Battista Perucchini but also by, among others, Schubert, Donizetti, and Verdi).

 

Contenuti:

  1. L’estasi amorosa Andante con moto
  2. La neve Allegretto scherzoso
  3. La schiavitù d'Amore Andante con moto
  4. L’inesperienza Allegro grazioso
  5. La desolazione Andante
  6. L’incostanza velata Andantino
  7. La luna Andante con molta grazia
  8. L’amorosa ingenuità Allegretto, Scherzoso con moto
  9. Ode sopra Amore Andantino non tanto
  10. La protesta d'Amore Andante con grazia
  11. L’invito a Cloe Allegretto sentimentale
  12. L’estrema preghiera Molto Adagio