ROSEN / PIGOZZI - Un Ballo In Maschera Di Giuseppe Verdi

ROSEN / PIGOZZI - Un Ballo In Maschera Di Giuseppe Verdi

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DAVID ROSEN / MARINELLA PIGOZZI - Un Ballo In Maschera Di Giuseppe Verdi

La funzione delle Disposizioni sceniche, nate in Francia e diffusesi in Italia attorno alla metà del secolo XIX, era quella di fissare per ciascuna opera un modello canonico sul piano dell'interpretazione musicale, della dimensione gestuale e dei movimenti, delle scene e dei costumi, aderente alla concezione degli autori, e tale da poter essere riprodotto, sostanzialmente invariato, in qualsiasi teatro. Esse costituiscono - in quanto redatte con la diretta collaborazione del librettista e del compositore - non solo una testimonianza di grandissimo interesse sul pensiero, il gusto, la visione spettacolare degli autori, ma offrono altresì un'integrazione preziosa delle indicazioni interpretative contenute nelle partiture e negli spartiti.
L'efficacia pratica e la fortuna delle Disposizioni sceniche andò declinando rapidamente nei primi decenni del Novecento, sia per il veloce rinnovamento delle tecniche di messinscena, sia per l'imporsi di un'idea dell'interpretazione dell'opera lirica come libera "ricreazione" volta a volta profondamente diversa del progetto originario degli autori piuttosto che come fedele e statica riproduzione di un modello.
L'attuale ripubblicazione di questi documenti - noti sinora a una ristretta cerchia di specialisti, ma in realtà indispensabili ai registi e agli interpreti - mira a riproporre criticamente la visione drammaturgica originale degli autori così come venne fissandosi all'interno di un momento determinato della storia del teatro musicale, del suo gusto e delle sue convenzioni. Pertanto al libretto originale e alla Disposizione scenica (opportunamente analizzata sotto il profilo musicale-drammaturgico e scenico-spettacolare) sono state accostate le immagini degli allestimenti (scene , costumi, attrezzi) della "prima" assoluta o di repliche immediatamente successive, documentabili da disegni o bozzetti o da illustrazioni coeve. Si è cercato, insomma, di ricostruire - sulla base delle più significative testimonianze iconografiche e documentarie disponibili - il modello spettacolare che gli autori avevano approvato e proposto come esemplare, integrandolo con un apparato storico critico aggiornato alle più recenti ricerche nell'ambito della musicologia, della storia del teatro e della scenografia.
Copertina flessibile, 266 pagine