
BRUMANA / CILIBERTI (CUR.) - Francesco Morlacchi. Lettere edite e inedite
Prezzo regolare €50,00 Prezzo speciale €49,50 Salva 1%BIANCAMARIA BRUMANA / GALLIANO CILIBERTI (CUR.) - Francesco Morlacchi. Lettere edite e inedite
Francesco Morlacchi (Perugia 1784-Innsbruck 1841) fu un compositore di rilievo nel complesso panorama musicale dei primi decenni dell’Ottocento che ricoprì la carica di maestro di cappella alla corte di Dresda dal 1810 alla morte. Compose venticinque melodrammi creati per importanti teatri in Italia (tra questi l’Argentina a Roma, il S. Carlo a Napoli, la Scala a Milano, la Fenice a Venezia, il Carlo Felice a Genova) e per il teatro di corte a Dresda; oratori e musica sacra; romanze e cantate per diversi organici destinate per lo più a celebrare le occasioni della vita di corte ed eventi napoleonici ai cui ideali improntò la sua carriera.
La lettura dell’epistolario ci svela un volto nuovo di Morlacchi, più ricco ed articolato di quanto finora si poteva intuire e, soprattutto, reale nello snodarsi di vicende quotidiane dalle quali emerge la sua personalità. Nelle lettere si trovano notizie sulla sua attività compositiva (sulle opere soprattutto), ma anche sui molteplici impegni legati alla direzione della cappella di Dresda. Ecco, quindi, che in esse compare una fitta trama di rapporti e rinvii ad altri compositori, dai suoi maestri Zingarelli e Mattei a Paer, Spontini, Pavesi, Paganini, Vaccai, Rossini, Donizetti, Bellini; e, tra i compositori d’oltralpe, da Weber con il quale condivise la direzione della cappella dal 1817, a Meyerbeer, Berlioz, Chopin, Schumann, Wagner che gli successe nell’incarico di corte. Ci sono poi gli impresari Barbaia e Balocchino, i librettisti Romani e Rossi, gli editori Artaria e Ricordi, unitamente ad una molteplicità di cantanti ed altri musicisti.
Con questa pubblicazione, ovviamente, non si ha la pretesa di aver raccolto l’intero epistolario di Morlacchi, ma di aver dato alle stampe per la prima volta un nucleo significativo di lettere, con la speranza che in futuro si venga a conoscenza di nuove fonti e che altri studiosi rechino ulteriori contributi alla ricerca.