MALINCONIA - Ramin Bahrami - Bongiovanni Musica
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MALINCONIA - Ramin Bahrami

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MALINCONIA

Ramin Bahrami, pianoforte

01 Scarlatti: Sonata in re minore L. 423 K. 32
02 Chopin: Mazurka op. 30 n. 2 si minore
03 Chopin: Mazurka op. 30 n. 4 do diesis minore
04 Chopin: Mazurka op. 63 n. 3 do diesis minore
05 Chopin: Mazurka op. 67 n. 2 sol minore
06 Chopin: Mazurka op. 67 n. 4 la minore
07 Chopin: Mazurka op. 68 n. 4 in fa minore
08 Schubert: Ungarische Melodie, in si minore D 817
09 Beethoven: Adieu au piano, in fa maggiore
10 Sibelius: Valse triste op. 44 n. 1
11 Brahms: Intermezzo in mi bemolle minore op. 118 n. 6
12 Schumann: Romanza in fa diesis maggiore op. 28 n. 2
13 Liszt: Élegie n. 2 S.197
14 Tchaikovsky: LE STAGIONI - Chant d'automne op. 37a
15 Grieg: PEER GYNT - Morgenstimmung
16 Grieg: Volksweise op. 12 n. 5
17 Debussy: Élegie in re minore L. 46
18 Ravel: Prélude in la minore
19 Scriabin: Étude in do diesis minore op. 2 n. 1
20 Rachmaninov: Élegie in mi bemolle minore op. 3 n. 1
21 Rachmaninov: Preludio in sol maggiore op. 32 n. 5
22 Mompou: Cançon y Danza n. 6
23 Wagner: Élegie in la bemolle maggiore
24 Berio: Wasserklavier
25 Bach-Busoni: Ich ruf zu dir, Herr Jesu Christ, BWV 639


Questo CD è perfetto per gli amanti dei brani musicali caratterizzati da toni bassi che trasmettono le sensazioni di varie forme di melanconia. Dalla rassegnazione di Scarlatti alla nostalgia di Beethoven, dall'illusione febbrile di Sibelius al grande gesto romantico di Scriabin. Questo album, tuttavia, è più di una semplice raccolta di "depressione musicale". Infatti, in questo CD, si trovano anche brani in tonalità basse che non sono tristi (Ravel, Grieg) e altri che trasmettono sottili sfumature di malinconia nonostante siano scritti in maggiore. L'Elegia di Wagner è a se stante. Qui, Wagner trascina l'ascoltatore direttamente in un mondo di problemi irrisolvibili (per mezzo dell'accordo del Tristano, ovviamente) - ma, con molta "gentilezza" alla fine inserisce un un sereno la bemolle maggiore – la tonalità della grande scena d'amore tra Tristano e Isotta nell'atto II. In altre parole: tutto andrà bene, nonostante la melanconia.

Bahrami non è il pianista del grande gesto: infatti, è troppo analitico. Questa, tuttavia, è una qualità gradita data la scelta della musica. Laddove il solito pathos potrebbe aver provocato un eccesso, la sobrietà di Bahrami mantiene gli elementi in perfetto equilibrio.

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