Le Rossignol - Phyllis Bryn-Julson La Cuisinière - Felicity Palmer La Mort - Elizabeth Laurence Le Bonze - Michael George Le Pêcheur - lan Caley L'Empereur - Neil Howlett Le Chambellan - John Tomlinson Envoyés japonais - lan Kennedy
01 Ombre, voi che celate - Cantata per soprano e basso continuo 02 Dentro bagno fumante - Cantata per baritono e basso continuo 03 Sovra candido foglio - Cantata per soprano e basso continuo 04 Delizie contenti - Aria per baritono, due violini e basso continuo 05 Ardo, sospiro e piango - Duetto per soprano
Katharina Thalbach · Sprecherin // narratrice Cappella Aquileia Marcus Bosch
"L'effetto più glorioso" attestò Mozart nel 1778 al melodramma Medea (1775) del suo contemporaneo Georg Anton Benda. Infatti, la combinazione di testi parlati con musica drammatica dispiega qui un'alta intensità emotiva. Soprattutto quando una voce incisiva come quella della nota attrice Katharina Thalbach dà vita al testo. La veloce e delicata interazione di testo e musica permette di sviluppare uno psicogramma di carattere conflittuale e contraddittorio con una presenza insolita. Marcus Bosch e la cappella aquileia accompagnano questa nuova scoperta del teatro musicale classico con il loro solito suono preciso e trasparente." (copertina)
Telemaco (Telemachus) - Siri Karoline Thornhill Calipso (Calypso) - Andrea Lauren Brown Eucari (Eucharis) - Jaewon Yun Mentore (Mentor) - Markus Schäfer Sacerdote di Venere (Priest of Venus) - Katharina Ruckgaber Sacerdote di Bacco (Priest of Bacchus) - Niklas Mallmann
Membri del Coro dell'Opera di Stato Bavarese Coro Simon Mayr, Concerto de Bassus
Sinfonia No.13 in Si bemolle minore 'Babi Yar', Op. 113 (1962)
Alexander Vinogradov, Bass Men's Voices of the Royal Liverpool Philharmonic Choir and the Hudderstield Choral Society Royal Liverpool Philharmonic Orchestra Vasily Petrenko
For Ever and For Ever • We Watch and Wait • Dreams of the Summer Night • Ask Me No More • Good-Bye • My Love and I • Come to My Heart! • Ever Yours Sincerely • Who? • More and More • A Song of a Life • Neapolitan Song • Shall We Forget • Pierrot's Lament • Two • Far Away • Remembered Still • Now! • Tell Me to Stay! • Parting-Time
«Siamo di fronte non ad un semplice disco, ma ad un progetto editoriale dove oltre ad ascoltare queste belle melodie, ci si può anche immergere in un vero e proprio viaggio, un’esperienza narrativa nella quale il baritono Vittorio Prato racconta, nelle note che accompagnano la pubblicazione racchiuse in un elegante libretto, le proprie riflessioni sul suo essere artista, la nascita della passione per la musica, il suo percorso nel mondo musicale. (...) Vittorio Prato fa sfoggio di una voce ben tornita, dal bel colore vellutato e seducente, i suoni risultano ben appoggiati, il registro centrale e quello acuto luminosi. Passando in rassegna i vari brani citiamo, a titolo esemplificativo, “Goodbye” nel quale emerge un bel canto sul fiato, “Dreams of the summer” dove la voce assume seducenti inflessioni malinconiche, “Neapolitan song” caratterizzato da ritmo sostenuto e concluso da una luminosa messa di voce. Le qualità del mezzo vocale del baritono ben si adattano a questo viaggio ideale tra brani malinconici e nostalgici, grazie anche ad una naturale espressività e ad un’ottima affinità con la scrittura.»
«(...) In Prato il belcanto, l'emissione franca, morbida e timbrata, la tecnica affinata al punto da diventare naturalezza, la cura musicale forgiata in un repertorio vasto e raffinato come negli studi di clavicembalo, l'abitudine a cantare sulla parola ben articolata conducono direttamente a un porgere della melodia e del testo che va oltre il facile effetto del pezzo accattivante. Il garbo misurato di Scalera fa da ideale pendant con una sincerità d'espressione che non rinnega atmosfere salottiere un po' demodé, ma le fa vivere autentiche, sentite, non scontate né leziose nell'affetto con cui spolvera il piano dove le amiche provano un fascio di musiche e “dolce e fiorita si schiude alla breve romanza di mille promesse la vita”. Da questa sincerità, sostenuta dall'affabile colore baritonale, emerge anche la qualità migliore della musica di Tosti, in cui la comunicativa immediata può basarsi su un'apparente semplicità, su un'economia di mezzi, ma non sulla banalità, come testimonia l'efficacia dei una melodia discorsiva ben articolata nel ritmo poetico anche in lingua inglese.» (Roberta Pedrotti - L'ape musicale)
Caroline Shaw • And the swallow Julia Wolfe • Guard my tongue Laudario di Cortona (Anon., excerpts) • Venite a Laudare • Cristo e nato • Laude novella sia cantata • Oi me, lasso, è freddo lo mio core • Altissima luce • Sia laudato San Francesco Arvo Pärt • Drei Hirtenkinder • Kleine Litanei • Virgencita • Habitare fratres in unum • Alleluia tropus • And I heard a voice
"This is a delightful and quirky programme (something to be expected of Paul Hillier, of course), mixing contemporary music with Italian medieval laude...Ars Nova are, as usual, fully in command of both early and recent styles: this is a sparkling, thought provoking recording of great originality."
Neala - Albina Shagimuratova Idamore - René Barbera Zareste - Misha Kiria Akebare - Marko Mimica Zaide - Kathryn Rudge Empsaele - Thomas Atkins
Britten Sinfonia, Opera Rara Chorus Sir Mark Elder
Set in 16th-century India, Il Paria is a powerful and moving story of forbidden love, social barriers and religious intolerance. Donizetti was particularly proud of the opera, using many of its melodies in later compositions. Returning to Opera Rara following their multi-award-winning recording of Rossini's Semiramide, Albina Shagimuratova leads a stellarcast that includes René Barbera, singing one of the most demanding roles ever written for a tenor, and the talented Georgian baritone Misha Kiria. (Opera Rara)
Die Weihe des Hauses, Overture, Op.124 Musik zu Carl Meisls Gelegenheitsfestspiel Die Weihe des Hauses: "Wo sich die Pulse", WoO 98 Die Ruinen von Athen: March with Chorus "Schmückt die Altare", Op.114 Die Ruinen Von Athen, Op.113
Angela Eberlein (narrator), Claus Obalski (narrator), Juha Kotilainen (bass), Reetta Haavisto (soprano), Roland Astor (narrator), Leah Sinka (narrator), Ernst Oder (narrator)
Turku Philharmonic Orchestra, Chorus Cathedralis Aboensis Leif Segerstam
*World premiere Recording of version With Narration
ENSEMBLE SAN FELICE • Anastasia Leonova, Daniela Nuzzoli, Kentaro Kitaya, Diego Colli; Giuseppe Bruno Pianoforte I, Giacomo Benedetti Pianoforte II, Dimitri Betti Harmonium; CAPRICCIO ARMONICO; FEDERICO BARDAZZI
La Petite messe solennelle fu composta nel 1863 per dodici cantanti, quattro solisti, due pianoforti e Harmonium. Ecco cosa scrisse l’autore in merito alla composizione: “Petite messe solennelle”, a quattro parti, con accompagnamento di due pianoforti, e di un armonium. Composta per la mia villeggiatura di Passy. Dodici cantori di tre sessi, uomini, donne e castrati, saranno sufficienti per la sua esecuzione. Cioè otto per il coro, quattro per il solo, in totale di dodici cherubini: Dio mi perdoni l’accostamento che segue. Dodici sono anche gli Apostoli nel celebre affresco di Leonardo detto La Cena, chi lo crederebbe! Fra i tuoi discepoli ce ne sono alcuni che prendono delle note false! Signore, rassicurati, prometto che non ci saranno Giuda alla mia Cena e che i miei canteranno giusto e con amore le tue lodi e questa piccola composizione che è, purtroppo, l’ultimo peccato mortale della mia vecchiaia.
Elvira - Maria Callas Arturo Talbot - Giuseppe di Stefano Sir Riccardo Forth - Rolando Panerai Sir Giorgio - Nicola Rossi-Lemeni Enrichetta di Francia - Aurora Cattelani Sir Bruno Robertson - Angelo Mercuriali Lord Gualtiero Valton - Carlo Forti
Coro ed orchestra del Teatro alla Scala Tullio Serafin
GIGLI / DE LUCA -
LES PÊCHEURS DE PERLES Dal tempio al limitar
"We are particularly fond of those early NIMBUS releases for several reasons. Firstly, we think that the choices of discs presented on every CD are excellent, representative for each singer and musically well put together. Then, we do enjoy their remasterings. Sure, they are not completely true to the original records, but we think that the recordings actually improve with the sound idea behind those remasterings. They have a soft sound, some mild reverb and added space - and even though this sounds dangerous, it is always done tastefully, never tacky and always spot on. We recommend these CDs wholeheartedly, especially for those not too familiar with voices of the Golden Age."
Lucien Fugère, Victor Maurel, Antonio Magini-Coletti, Elsa Petri, Mattia Battistini, Mario Ancona, Maurice Renaud, Eugenio Giraldoni, Riccardo Stracciari, Giuseppe de Luca, Titta Ruffo, Pasquale Amato, Joseph Schwarz, Heinrich Schlusnus, Renato Zanelli, Carlo Galeffi, John Charles Thomas, Lawrence Tibbett, Gerhard Hüsch, Igor Gorin
Lucien Fugère LE JONGLEUR DE NOTRE DAME
Légende de la sauge (r. 1928)
Victor Maurel - Au temps du grand roi (1907)
Antonio Magini-Coletti FALSTAFF Quand'ero paggio (1905)
Mattia Battistini LA TRAVIATA Di Provenza (1911)
Mario Ancona UN BALLO IN MASCHERA Eri tu (1907)
Maurice Renaud LE RIO DE LAHORE Promesse de mon avenir (1906)
Eugenio Giraldoni OTELLO Credo n un dio crudel (1905)
Ricardo Stracciari TOSCA Già mi dicon venal (1910)
Giuseppe de Luca ERNANI
O! de' verd' anni miei (1916)
Titta Ruffo FALSTAFF L'onore! Ladri! (1921)
Pasquale Amato I DUE FOSCARI O vecchio cor (1913)
Joseph Schwarz TANNHÄUSER O du mein holder Abendstern (1918)
Heinrich Schlusnus HANS HEILINS An jenem Tag (1917)
Renato Zanelli ZAZÀ Zazà piccola zingara (1917)
Carlo Galeffi RIGOLETTO Pari siamo (1926)
John Charles Thomas ANDREA CHENIER Nemico della patria (1939)
Lawrence Tibbett IL BARBIERE DI SIVIGLIA Largo al factotum (1938)
Gerhard Hüsch DER WINDSCHÜTZ Wie freundlich strahlt (1928)
AIDA Estratti - Highlights // in tedesco - in German
Aida - Hilde Scheppan Radamès - Helge Rosvaenge Amneris - Margarete Klose Amonasro - Hans Hotter Ramphis - Wilhelm Schirp Il Re di Egitto - Wilhelm Lang
Chor der Berliner Staatsoper Rundfunksinfonieorchester Artur Rother
Aida - Anna Maria Rovere Radamès - Mario Filippeschi Amneris - Ebe Stignani Amonasro - Robert McFerrin Ramphis - Carlo Cava Un Messaggero - Piero De Palma
Coro e orchestra del Teatro di San Carlo Vincenzo Bellezza
UN BALLO IN MASCHERA (Estratti - Highlights) New Orleans 1950
Riccardo - Jussi Björling Renato - Marko Rothmüller Amelia - Suzy Morris Ulrica - Martha Larrimore Oscar - Audrey Schuh Silvano - Henri Feux Samuele - Norman Treigle Tom - Jack Dabdoub Un Giudice - George Berger
Begegnung • Auf einer Wanderung • Heimweh • Lied vom Winde • Rat einer Alten • Gesang Weylas • Das verlassene Mägdlein • Nun wandre, Maria • Die ihr schwebet um diese Palmen • Ach, des Knaben Augen • Herr, was trägt der Boden hier • In dem Schatten meiner Locken • Wenn du zu den Blumen gehst • Auch kleine Dinge • Du denkst mit einem Fädchen • Nein, junger Herr • Ihr jungen Leute • Und steht Ihr früh am Morgen auf • Das Ständchen
Herbert Janssen
Harfenspieler I (Wer sich der Einsamkeit ergibt) • Harfenspieler II (An die Türen) • Harfenspieler III (Wer nie sein Brot) • Cophtisches Lied II • Anakreons Grab
Gerhard Hüsch
Der Rattenfänger • Epiphanias • Genialisch Treiben • Der Mond hat eine schwere Klag • Schon streckt' ich aus • Benedeit dir sel'ge Mutter
Alexander Kipnis
Gedichte von Michelangelo • Um Mitternacht • Grenzen der Menschheit
Alexandra Trianti
Blumengruss • Gleich und Gleich • Die Spröde • Die Bekehrte • Frühling übers Jahr • Erstes Liebeslied eines Mädchens • Nixe Binsefuss • Klinge, klinge, mein Pandero • Mögen alle bösen Zungen • Köpfchen, nicht gewimmert • Bitt' ihn, o Mutter • Wer rief dich denn? • Mein Liebster hat zu Tische • Schweig einmal still
Dietrich Fischer-Dieskau, Jörg Demus Registrazione del 1966
"Any great concert singer is likely to have a lifelong obsession with Schubert's greatest song cycle, which tracks the winter journey of a jilted lover wandering into the snow finding ever-greater depths of alienation. Dietrich Fischer-Dieskau seemed to record the piece every 10 years or so, but this 1966 outing is said to be his favorite, and it's easy to understand why. All of his customary intelligence is in full evidence, but the voice is particularly resplendent. While this carries an obvious sensual appeal--and every two minutes or so he does something that takes your breath away--the voice also illuminates his overall interpretive concepts with a clarity that can be achieved perhaps only by a voice in its absolute prime. Particularly gratifying is his emotional directness; later performances could be so refined, so worked over that the emotionalism (such an important part of this piece) seemed more remembered than felt." David Patrick Stearns
Passione secondo Matteo // Matthäuspassion // St. Matthews Passion
Peter Pears, Nicolai Gedda, Dietrich Fischer-Dieskau, Elisabeth Schwarzkopf, Christa Ludwig, Walter Berry, John Carol Case, Otokar Kraus, Heather Harper, Helen Watts
Choir / Boys of the Hampstead Parish Church Choir Philharmonia Orchestra
Callas, Cossotto, Companeez, Vinco, Ferraro, Cappuccilli, Monreale, Forti, Ercolani, Biffi, Giaiotti, Coro e Orchestra del Teatro Alla Scala di Milano; Antonino Votto
La seconda registrazione in studio de La Gioconda da parte della Callas fu effettuata nel 1959, sei anni dopo la sua ultima rappresentazione teatrale del ruolo, che nel 1947 fu il veicolo per il suo debutto italiano (all'Arena di Verona). La registrazione avvenne in un momento molto importante nella vita della Callas, quando la sua relazione con Aristotele Onassis la portò alla separazione dal marito, Giovanni Battista Meneghini. Scrivendo su Gramophone nel 1960, Philip Hope-Wallace disse: "Questa volta non riesco proprio a immaginare nessun altra cantante che possa ottenere dal ruolo più di lei ... l'effetto complessivo è avvincente". Oltre alla Callas, in questa performance, troviamo due giovani cantanti italiani destinati a grandi carriere: il mezzosoprano Fiorenza Cossotto nel ruolo della sua rivale Laura e, nel ruolo del sinistro Barnaba, il baritono Piero Cappuccilli.
Tristan - Plácido Domingo Isolde - Nina Stemme Brangaene - Mihoko Fujimura Marke - René Pape Kurwenal - Olaf Bär Melot - Jared Holt Hirt - Ian Bostridge Steuerman - Matthew Rose Stimme eines jungen Seemanns - Rolando Villazón
Otello Jonas Kaufmann Desdemona Federica Lombardi Jago Carlos Alvarez Emilia Virginie Verrez Cassio Liparit Avetisyan Roderigo Carlo Bosi Lodovico Riccardo Fassi Montano Fabrizio Beggi Un araldo Gian Paolo Fiocchi
Orchestra e Coro dell'Accademia di Santa Cecilia Antonio Pappano
Orchestra Barocca Santa Teresa dei Maschi Sabino Manzo
"Anche in questo caso l’esito dell’incisione, la prima su strumenti originali, è di buona qualità. Merito anzitutto del direttore (e maestro al cembalo) Sabino Manzo, alla guida dell’ottima orchestra barocca Santa Teresa dei Maschi: una lettura che restituisce a questa musica tutta la grazia e la levità di cui è intrisa, senza perdere per questo il passo teatrale. Valeria La Grotta è una serva civettuola e garbata, con una voce chiara e agile, usata con molto gusto, perfettamente in parte sia quando si piega al vago melodizzare di Paisiello, sia quando si tratta invece di rimproverare o biasimare con malizia. Dal canto suo Giuseppe Naviglio è un Uberto di bella voce, perfettamente in parte, senza esagerare con movenze troppo caricate. Dal punto di vista tecnico, risulta migliore la presa di suono e la spazializzazione della Serva padrona piuttosto che de Le gare generose." (Connessi all'Opera)
Ottavio Garaventa, Rita Lantieri, Barry Anderson, Giacomo Boldrini, Domenico Colaianni, Orchestra del CEL - Teatro di Livorno; Coro Cooperativa Artisti Associati; Bruno Rigacci
The first performance of I Rantzau took place at the Pergola Theatre in Florence on 10th November 1892. It was a triumphal success right from the dress rehearsal; the ovations for the composer were so great that according to the reports of the time his wife Lina fainted with emotion. On the first evening, six pieces were encored. Born under such splending auspices, the opera continued its carreer almost into the new century, but inexplicably, in its complete version, it was no longer put forward for production. And we had to wait until the celebration of the centenary of the first performance for the first new production in modern times. What was the reason for its disappearance? Whatever answers might be given, today I Rantzau has to be considered an important and delicate stage in Mascagni’s creative work. Indeed, the opera marks the saturation of the so-called “realistic” phase of the composer’s work. It highligts the consolidation of the change from the idyllic naturalism tried out in the earlier Amico Fritz, to a true experimentalism which was to lead soon after that to the pessimistic tensions of the heavy Nordic romanticism of Guglielmo Ratcliff.
Marianna Mappa, Bruno Taddia, Manuel Amati, Giulia Mattiello, Stefano Marchisio, Maria Luisa Casali
Orchestra del Giovanni Paisiello Festival Giovanni Di Stefano
"Giovanni Di Stefano, alla guida dell’orchestra del Giovanni Paisiello Festival offre una lettura apprezzabile e sensibile, valorizzando il canto e dando evidenza alla più volte evocata eleganza di scrittura. Il cast, costituito da giovani, è nel complesso all’altezza del compito. Marianna Mappa (Gelinda) vanta una voce delicata e una pregevole sensibilità di interprete, soprattutto nelle pagine di ispirazione più elegiaca e dolente, come la bellissima 'Dove ridotta sono a piangere i miei dì'. Bruno Taddia, quale Bastiano chiamato a esprimersi in napoletano, si conferma un ottimo caratterista, risolvendo con vivacità la sua brillante aria 'Quatto, via quatto'. Manuel Amati esibisce un bel timbro tenorile, morbido e duttile, e canta sempre con garbo, ricamando la deliziosa cavatina 'In cimento sta il mio core'. Meri è il contralto Giulia Mattiello, dotata di un timbro dal colore interessante, ma con una emissione tecnicamente perfettibile. Eccellente per piglio e voce la prestazione di Stefano Marchisio (Dull), così come molto bene fa Maria Luisa Casali." (Connessi all'Opera)
Arie da concerto e brani da Così fan tutte e Don Giovanni
Si mostra la sorte, K209
Lo sposo deluso, K430
Per pieta, non ricercate KV 420
Va, dal furor portata, K21
Misero! O sogno…Aura che intorno spiri, K431
Or che il dover - Tali e cotanti sono’ KV 36
Clarice cara, K256
Se al labbro mio non credi, K295
Müsst ich auch durch tausend Drachen, K435
COSÌ FAN TUTTE Overture
COSÌ FAN TUTTE La mia Dorabella capace non e'
COSÌ FAN TUTTE È la fede delle femmine
COSÌ FAN TUTTE Una bella serenata
COSÌ FAN TUTTE Sento, o Dio
COSÌ FAN TUTTE In qual fiero contrasto … Tradito, schernito
COSÌ FAN TUTTE Fra gli amplessi
DON GIOVANNI Fuggi, crudele, fuggi!
DON GIOVANNI Non ti fidar, o misera!
DON GIOVANNI Dalla sua pace
Rolando Villazón, tenore
1-9 • London Symphony Orchestra, Antonio Pappano (direttore e basso [no. 7]) 10-16 • Adam Plachetka, Alessandro Corbelli, Miah Persson, Angela Brower, Chamber Orchestra of Europe, Yannick Nézet-Séguin 11-19 • Diana Damrau, Joyce DiDonato, Ildebrando D'Arcangelo, Mahler Chamber Orchestra, Yannick Nézet-Séguin
"Il legame tra Rolando Villazón e Mozart è divenuto negli ultimi tempi particolarmente stretto. Il tenore si è impegnato nella registrazione dal vivo dell’integrale delle 7 opere del compositore salisburghese. E dopo Don Giovanninel 2011, Così fan tutte nel 2012 e prima de Il ratto dal serraglio, ecco il suo nuovo cd Deutsche Grammophon nel quale ha registrato Arie di Mozart insieme alla London Symphony Orchestra sotto la direzione di Antonio Pappano. Villazón ci offre un volto diverso, con pagine di rara visibilità, scritte da Mozart per valorizzare un particolare cantante o per opere poi mai completate. Troviamo arie come Se al labbro mio non credi, scritta per il famoso tenore Anton Raaff creatore del ruolo di Idomeneo, oppure Müsst ich auch durch tausend Drachen, probabilmente destinata ad un'opera comica che Mozart non portò a termine; o ancora Va’, dal furor portata, che il compositore scrisse all'età di nove anni. Spassosa e da non perdere Clarice cara mia sposa che vede Antonio Pappano cantare nel ruolo di basso."
"La Deutsche Grammophon ha dato e avuto occasione di proporre al grande pubblico una pubblicazione incredibilmente piacevole, colta e raffinata. All'interno dell'incisione vengono presi in esame dodici arie dal variegato messaggio emotivo. Villazòn riesce, come nessun altro, a far propri e a esprimere l'intera gamma di umani sentimenti, rendendo partecipe immancabilmente chi abbia la fortunata idea di ascoltarlo e facendo comprendere quella che si può chiamare arte a pieno titolo." (L'Ape Musicale)