VERDI - Don Carlo (versione in quattro atti) riduzione per canto e pianoforte [it]
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VERDI - Don Carlo (versione in quattro atti) riduzione per canto e pianoforte • Testo italiano

L'edizione del Don Carlos del 1867, in francese, era adeguata alle abitudini dell'Opéra: una grande opera in cinque atti, con un ballo nel corso del III atto. Portare in Italia un'opera di questo tipo era tutt'altro che semplice, e non bastava una traduzione, non bastava eliminare il ballo. I direttori d'orchestra cominciarono a operare tagli, e Verdi li definì "scorticatori". Infatti, era difficile realizzare qualcosa di coerente usando semplicemente la forbice, poiché l'organismo era troppo complesso. Fu così che, dopo lunghe esitazioni, Verdi fra il 1881 e il 1884 decise di intervenire lui stesso, eliminando il primo atto - quello che racconta dell'incontro di Elisabetta e don Carlo, dell'amore che nasce, del terribile annuncio che la donna andrà sposa a Filippo - ma recuperando tutto quanto, di quella situazione, era necessario per far comprendere i particolari rapporti che legano soprano e tenore e nello stesso tempo li dividono, con la presenza incombente del basso, il re, e con il ruolo sfumato e ambivalente e del tutto insolito del baritono, Rodrigo, che si pone a cerniera fra i due mondi in opposizione. Ma c'è anche il mezzosoprano, la principessa Eboli, una presenza non solo imponente, ma ambigua e sfaccettata: un ruolo volta a volta di amica, di confidente, di amante, di vendicatrice, di vittima.