IOVINO / VERDINO (CUR.) - Giuseppe Verdi, genovese

Non sembri ozioso porsi la domanda: perché Verdi - al culmine della sua carriera, e dopo aver stabilmente fissato la sua dimora a Sant'Agata, nel deserto della pianura padana - decise di trascorrere i mesi più duri dell'anno nel cuore di Genova? Un clima mite e benevolo può aver giovato come incentivo nella scelta, ma certamente la capitale ligure non è il solo luogo al mondo che possa vantare questa prerogativa. In realtà, anche per Verdi come per ogni altro individuo, la scelta dei luoghi dove tra scorrere la propria esistenza è strettamente collegata, fa parte del modo in cui si con figura la personalità dell'artista, è una manifestazione del suo carattere. [...] Nella città ligure Verdi non ha intessuto rapporti che non fossero connessi con le esigenze pratiche della sua dimora; non vi erano nemmeno rapporti di amicizia che potessero in qualche modo condizionare le sue giornate; a Genova dunque come a Sant'Agata - distanza dalla curiosità, ma anche distanza dalla pratica teatrale, distanza dagli importuni ma anche distanza dagli amici, con i quali la comunicazione epistolare è tanto essenziale quanto frequente.

Quest'immagine di un Verdi isolato e schivo contrasta con molti aspetti del cliché che il mito ci ha comunemente tramandato; ma la realtà storica del personaggio è - come sempre avviene in questi casi - allo stesso tempo più semplice e più complessa di quanto non sia quella deformata dal mito.

Copertina flessibile, 349 pagine